BRETUS are in "Doom Metal Front Compilation Vol. 7"
In qualsiasi genere abbiamo mantenuto un certo rilievo, portando alta la bandiera tricolore. Esiste anche un folto sottobosco, che per molti magari passerà inosservato, ma che è così rilevante e qualitativamente alto, da spingere la rivista specializzata tedesca “Doom Metal Front” a dedicare una compilation in nome del doom made in Italy.
Un genere sviluppatosi prettamente nell’undeground, che ha come precursori gruppi come Black Sabbath, Pentagram, Black Widow, ecc… , che negli anni 70’ hanno estremizzato il concetto di hard rock verso melodie cupe, dall’incedere cadenzato, con tematiche spesso occulte e decadenti, e hanno creato un genere che circa venti anni dopo verrà denominato“doom”.
Questo filone musicale spopolerà in tutto il mondo, dando alla luce band dalle diverse sfumature, ognuna delle quali assumerà delle caratteristiche relative a generi diversi: c’è chi esplorerà territori blues, chi si colorerà di tinte hard rock tipicamente britanniche o chi si donerà completamente alla sperimentazione e alla psicadelia tipica degli anni 70’, chi influenzerà il metal...il fenomeno sfocerà in così tanti sottogeneri che è quasi impossibile elencarli tutti.
In Italia la scena è ampissima, ci sono band provenienti da qualsiasi parte della penisola, comprese le assolate e luminose isole della Sicilia e della Sardegna.
La compilation, disponibile sul sito https://doommetalfront.bandcamp.com, comprende 35 tracce di purissimo doom Italiano: Black Oath, Bretus, Stoner Kebab, Temple Of Pain, Black Capricorn, solo per citare alcuni di quei gruppi che stanno rendendo grande la nostra scena a livello europeo - e non solo-.
La compilation è allegata ad una rivista, ordinabile dal medesimo sito, che offre una vasta raccolta di recensioni ed interviste, tra le quali quella ai conterranei Ufomammut, gruppo famoso in tutto il mondo. La scena doom italiana, oltre a sorprendere per il numero di band attive, cela diverse sonorità che riconducono al passato musicale tricolore, oltre che a tutte le altre contaminazioni europee. A rendere evidente questa caratteristica sono i gruppi che hanno scelto di cantare in italiano, mettendo in evidenza contatti non poco indifferenti con la scena progressive marcata 70’, che in Italia ha avuto trascorsi floridi e invidiabili, tra loro i Focus Indulgens e L’Impero delle Ombre.
La scena doom mondiale, rispetto ad altri generi, può vantare un underground estremamente attivo, dove le band si supportano a vicenda e credono fermamente nel doom come stile di vita, creando così un clima di unione senza precedenti che stupirà e farà la differenza rispetto agli altri ambiti metal –provare per credere-.
Consiglio di dare un ascolto alla compilation sia a chi si sta avvicinando da poco al genere che a tutti quelli che si lasciano affascinare dal lato oscuro delle prime sperimentazioni del rock anni 70’...ne sentirete delle belle!